3 motivi per vedere “Roma, santa e dannata” #RoFF18

Ecco tre motivi per cui vale la pena vedere Roma, santa e dannata:

  1. Un ritratto inedito e irriverente di Roma: Il film esplora il lato nascosto della città eterna, dove sacro e profano si fondono. Daniele Ciprì, attraverso la voce ironica e provocatoria di Roberto D’Agostino, ci mostra una Roma notturna lontana dalle classiche immagini turistiche, con aneddoti e racconti che svelano una città caotica, infernale e affascinante.
  2. Un viaggio nella memoria collettiva: Il documentario è un percorso nostalgico e dissacrante nei ricordi dei personaggi dello spettacolo, dove ogni angolo della città ha una storia di trasgressione, potere e decadenza. La narrazione di D’Agostino, accompagnato da Marco Giusti, costruisce un racconto vivo e divertente che riporta alla luce episodi surreali e quasi incredibili della Roma degli anni passati.
  3. La potenza visiva di Daniele Ciprì: Grazie alla regia esperta di Ciprì, la fotografia notturna di Roma diventa un personaggio a sé stante. L’abilità del regista, noto per la sua estetica visiva, trasforma le strade e i monumenti della città in un palcoscenico per storie di potere e follia. La combinazione tra immagini suggestive e racconti pungenti offre una visione unica e visivamente coinvolgente della capitale.

Roma, santa e dannata è un affascinante e divertente viaggio tra le contraddizioni di una città che, al calar delle tenebre, rivela i suoi segreti più oscuri e affascinanti.

Un pensiero su “3 motivi per vedere “Roma, santa e dannata” #RoFF18

  1. Daniele Ciprì’s entertaining documentary starts with Roberto D’Agostino and Marco Giusti journeying through nighttime Rome, recounting past experiences and memories of both local and non-local entertainers engaging with the city’s various amusements. The duo expounds on the city’s transformation as night falls, from a holy city to a place of hedonistic pursuits, symbolized by a building that serves various purposes from an adult theater owned by the Vatican to a press office of the Jubilee, to a nightclub. D’Agostino, the tour guide, brilliantly uses irony while revealing the true soul of Italy’s capital, which lies not in the Vatican or political buildings, but in the lounges and clubs where the real powers of Italy weave relationships and decide who rises and falls. The documentary paints Rome as a unique, daunting city capable of anything, with D’Agostino stating his belief that God created this city with the devil close by.

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