3 motivi per vedere “The Performance” #RoFF18

Ecco tre motivi per cui vale la pena vedere The Performance:

  1. Una riflessione potente su vanità e morale: Il film esplora con maestria come l’ambizione e il desiderio di successo possano offuscare la coscienza. Attraverso la storia di Harold, un artista ebreo che accetta una pericolosa offerta per esibirsi nella Berlino nazista, si analizzano i meccanismi della seduzione e del compromesso morale, offrendo una narrazione coinvolgente su come l’orrore possa nascere dall’indifferenza e dalla convenienza personale.
  2. L’energia della danza in un contesto storico drammatico: The Performance intreccia la leggerezza e la bellezza del tip-tap con le tensioni della Germania pre-bellica, creando un contrasto affascinante tra l’arte e il contesto politico. Le coreografie dinamiche e i sogni di successo del protagonista sono accompagnati da un costante senso di minaccia, rendendo il film visivamente affascinante e carico di suspense.
  3. Un cast di talento e una regia brillante: Guidato da un convincente Jeremy Piven e affiancato dal sempre incisivo Robert Carlyle, il film beneficia di un cast eccellente che dà vita ai complessi personaggi del racconto di Arthur Miller. La regia di Shira Piven riesce a mescolare elementi onirici e drammatici, mantenendo viva la tensione e riuscendo a rappresentare con uno stile moderno una storia radicata negli anni ’30.

The Performance non è solo una storia di danza, ma un viaggio intenso attraverso le tentazioni e i compromessi morali in un’epoca oscura della storia.

Un pensiero su “3 motivi per vedere “The Performance” #RoFF18

  1. Set in 1937, American-Jewish tap dancer Harold May, struggling for recognition amidst the popularity of Fred Astaire and Ginger Roger, decides to tour Europe with his dance company. In Berlin, enamoured with tap dancing, a German gentleman Damian Fugler, offers Harold an extravagant sum for a one-night performance, also covering his travel and accommodation expenses. After noticing the distinctly different Nazi-controlled society, Harold, nonetheless, puts aside his unease and performs. The narrative uncovers the seductive lure of vanity that can lead to overlooking significant risks. The film, by Shira Piven, explores these themes through Harold’s experiences.

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