Ecco tre motivi per cui vale la pena vedere “How to Have Sex” di Molly Manning Walker:

1. Un ritratto autentico e crudo dell’adolescenza: Il film esplora in modo profondo e realistico la transizione dall’adolescenza all’età adulta, rappresentando i dilemmi, le paure e i desideri dei giovani che cercano di adattarsi alle aspettative sociali. Le tre protagoniste si trovano immerse in un mondo di sballo e disorientamento, dove la perdita del controllo diventa quasi un rito di passaggio. Il film cattura perfettamente la fragilità di questo momento della vita, in cui il desiderio di sentirsi adulti si scontra con l’incertezza e la solitudine interiore.
2. Una riflessione sulle pressioni sociali e l’identità: “How to Have Sex” mette in luce quanto sia difficile mantenere la propria autenticità di fronte alle pressioni di gruppo e alla necessità di conformarsi. Attraverso gli sguardi, i silenzi e i momenti di vulnerabilità delle protagoniste, il film ci porta a riflettere su quanto le aspettative sociali possano influenzare le scelte personali, soprattutto in un ambiente in cui l’alcol e lo sballo sembrano le uniche vie di fuga. Il film esplora il tema della sessualità e del consenso con sensibilità, rivelando le complessità delle relazioni e delle emozioni giovanili.
3. Regia sensibile e visivamente potente: Molly Manning Walker, al suo debutto, offre una narrazione visivamente coinvolgente, con lunghi primi piani e momenti di silenzio che danno voce alle emozioni non dette dei personaggi. La sua regia è abile nel catturare l’essenza di una gioventù alla ricerca di sé stessa, bilanciando momenti di leggerezza con la drammaticità di esperienze più oscure. Il film riesce a evocare empatia e comprensione per i personaggi, invitando lo spettatore a una riflessione più ampia sulla difficoltà di essere giovani nel mondo di oggi.

“How to Have Sex” è un film potente e attuale che affronta con sensibilità le sfide dell’adolescenza, rendendolo un’esperienza visivamente e emotivamente intensa.