Quest’anno il Festival del cinema francese di Firenze celebra 40 anni di storia: un lungo percorso iniziato con France Cinéma e che continua oggi con France Odeon, mantenendo viva la passione per il grande cinema d’autore francese e i nuovi talenti.

Tra i profumi di lemongrass e coriandolo, tra le luci dei palcoscenici e il vapore delle cucine, Dans la cuisine des Nguyen ci accompagna dentro una storia tenera e ironica sulla doppia identità culturale.
Stéphane Ly-Cuong firma un esordio sorprendente: una commedia musicale “imperfetta” e sincera, dove l’incontro fra due generazioni – madre e figlia, Vietnam e Francia – diventa un canto di riconciliazione, servito con ironia, ritmo e qualche nota di malinconia.
1. Un musical nel musical: la cucina come palcoscenico dell’identità
Grande appassionato di teatro musicale, Stéphane Ly-Cuong non realizza un vero e proprio musical nel senso classico, ma il racconto della sua nascita.
Attraverso le prove, i sogni e le esitazioni della giovane Yvonne, aspirante performer, il film costruisce un dialogo profondo sull’integrazione in Francia di due generazioni vietnamite.
Tra coreografie improvvisate e tagli di cipolle, il regista fonde il palcoscenico con la cucina del ristorante di famiglia, trasformandola in un luogo simbolico dove l’arte incontra la memoria.
Ne nasce una piccola chicca che racconta la ricerca di appartenenza con leggerezza e precisione emotiva.
2. Attori spontanei e irresistibili: una madre indimenticabile
Ly-Cuong sceglie interpreti atipici, dotati di una freschezza che conquista.
Le loro battute sembrano spesso improvvisate, e proprio per questo il film sprigiona una vitalità rara.
Particolarmente irresistibile è la madre, interpretata da Anh Tran Nghia, sempre ai fornelli, mentre prepara piatti vietnamiti e dispensa osservazioni taglienti nei confronti della figlia.
Le sue battute – tra ironia e amore protettivo – ricorderanno a molte spettatrici il tono delle proprie madri, quelle che criticano, ma intanto preparano il piatto preferito.
Un personaggio che, pur nella sua semplicità, diventa il cuore caldo del film.
3. Uno sguardo lucido e ironico sull’esotismo “alla francese”
Sotto la superficie leggera della commedia musicale, Dans la cuisine des Nguyen nasconde una riflessione acuta: il fascino ambiguo dell’Occidente per l’Oriente.
La Parigi che vediamo è aperta e curiosa, ma anche prigioniera di cliché e di un immaginario coloniale che trasforma le persone in categorie.
Ly-Cuong lo racconta con grazia, ma senza indulgere: dietro i sorrisi e le domande gentili (“Da dove vieni, davvero?”) si intravede un razzismo sottile, fatto di aspettative e semplificazioni.
Un tema attualissimo, affrontato con il tono lieve e tagliente della commedia.
In sintesi
Con Dans la cuisine des Nguyen, Stéphane Ly-Cuong regala un debutto pieno di calore, musica e verità.
Un film che parla di identità, famiglia e libertà, mescolando sapori, suoni e culture come in una ricetta di riconciliazione.
Leggero come una canzone, profondo come un ricordo.
🎬 Titolo originale: Dans la cuisine des Nguyen
Regia e sceneggiatura: Stéphane Ly-Cuong
Con: Clotilde Chevalier, Anh Tran Nghia, Gaël Kamilindi
Fotografia: Alexandre Icovic
Musica: Clovis Schneider, Thuy-Nhân Dao
Durata: 99 min – Francia, 2025
Distribuzione italiana: Kitchenfilm
Anteprima italiana: France Odeon 2025 – Cinema La Compagnia, Firenze
