3 motivi per vedere Dracula – L’amore perduto

Luc Besson torna dietro la macchina da presa per riscrivere uno dei miti più immortali della letteratura: Dracula. Ma dimenticate le ombre gotiche di Nosferatu o il romanticismo tragico di Coppola. Qui il regista francese, autore di capolavori come Léon e Il quinto elemento, firma un film sontuoso e intimo al tempo stesso, dove la maledizione del vampiro diventa una riflessione sull’amore assoluto, sul tempo e sulla perdita.

In una Transilvania avvolta dal dolore, il principe Vladimir (Caleb Landry Jones) sfida Dio dopo la morte dell’amata, condannandosi a un’eternità di solitudine e sete. Secoli dopo, il suo destino si incrocia con quello di due donne — Mina ed Elisabeta (entrambe interpretate da Zoë Bleu) — e con un prete (Christoph Waltz) che lo affronta con calma disarmante e un senso della giustizia che sembra provenire da un’altra epoca.

Girato con la fotografia ipnotica di Colin Wandersman e musiche firmate da Danny Elfman, Dracula – L’amore perduto è un’esperienza sensoriale e romantica che rinnova la leggenda con una forza visiva tipica del cinema di Besson.


Tre motivi per vedere Dracula – L’amore perduto

1 – Le straordinarie ambientazioni

Dalla Transilvania al cuore di una Parigi fin-de-siècle, ogni scena è costruita come un quadro. Luc Besson restituisce al mito di Dracula la dimensione epica e barocca che merita, mescolando l’estetica gotica con la precisione visionaria che ha reso indimenticabili i suoi film precedenti. Castelli, luci, specchi e nebbie compongono un universo sensuale e decadente, dove ogni dettaglio contribuisce a farci sentire parte della leggenda.

2 – Il confronto tra la rabbia e la quiete

Caleb Landry Jones offre un Dracula tormentato, fisico, quasi animalesco: un uomo dilaniato dalla rabbia e dal dolore. Christoph Waltz, al contrario, incarna la calma e la fermezza morale del prete che gli si oppone. Tra i due si consuma un duello d’anime più che di corpi, che dà al film la sua tensione più profonda: quella tra l’ira e la redenzione, tra l’istinto e la fede.

3 – La bellezza e la bravura delle protagoniste femminili

Zoë Bleu incarna con grazia e mistero il doppio volto dell’amore perduto e ritrovato, mentre Matilda De Angelis porta sullo schermo un’intensità emotiva che la conferma tra le migliori attrici italiane della sua generazione. La loro presenza aggiunge al film fascino e sensibilità, amplificando il contrasto tra luce e oscurità che attraversa l’intera opera.


In Dracula – L’amore perduto, Luc Besson torna al grande cinema romantico e visionario. Il suo vampiro non è solo un mostro, ma un uomo che ama troppo per morire davvero.

Dal 29 ottobre al cinema, distribuito da Lucky Red in collaborazione con Sky Cinema.

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