Ci sono film che raccontano una storia e film che entrano nel cuore delle persone. Allevi Back to Life, presentato alla Festa del Cinema di Roma, appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Non è solo il racconto di una malattia e di una rinascita, ma il ritratto intimo e profondamente umano di un uomo che ha scelto di restare fedele alla bellezza, anche quando la vita lo ha costretto a soffrire. Giovanni Allevi si mette a nudo, senza filtri, con la delicatezza e il coraggio che lo contraddistinguono da sempre. La sua voce, la sua musica, il suo sorriso fragile e tenace accompagnano lo spettatore in un viaggio che è allo stesso tempo personale e universale.
A questo link è possibile consultare la lista delle sale italiane in cui verrà proiettato il docufilm.

LA STORIA
Il film segue Giovanni Allevi nel suo ritorno alle scene dopo la diagnosi di mieloma multiplo. Due anni di stop forzato, il dolore fisico, la paura, le cure, la solitudine, ma anche la luce, la ricerca spirituale, la filosofia, la poesia, la musica che non ha mai smesso di abitare le sue mani e il suo cuore. Valentini filma Allevi con pudore e rispetto, lasciandolo parlare, lasciandolo respirare, lasciando che la sua musica colmi i silenzi. È un documentario fatto di grazia, senza retorica, senza pietismo, perché – come dice lo stesso Allevi nel film – «La fragilità non è una vergogna. È solo verità.»
il concerto è disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 14 novembre al seguente link: https://urli.info/1eA39
TRE MOTIVI PER VEDERLO
1. La delicatezza con cui Allevi trasforma il dolore in bellezza
Giovanni Allevi affronta la malattia con un disarmante sorriso. Non c’è vittimismo nelle sue parole, ma stupore: «Mi hanno detto che avevo il mieloma. Ho pensato subito: che parola meravigliosa! Suona come una poesia. Così ho iniziato a comporre su di lei, come se fosse una melodia misteriosa.»
Questa capacità di cercare la bellezza anche dentro la sofferenza è il cuore del film. Ogni suo gesto, ogni suo pensiero è un invito a trasformare la vita in un’opera creativa, qualunque cosa accada.
2. Una riflessione profonda sulla vita, sulla cura e sull’anima
Allevi Back to Life non è solo il racconto di una battaglia medica, ma una meditazione sulla condizione umana. Allevi ci ricorda che la malattia non riguarda solo il corpo, ma attraversa l’anima, e che la guarigione più importante è quella interiore:
«I medici hanno curato il mio corpo, ma per tornare a vivere ho dovuto curare la mia anima. Ho dovuto fare pace con me stesso.»
Il film diventa così un messaggio di speranza, di consapevolezza e di rinascita. Fa bene guardarlo, perché ci costringe a fermarci, ad ascoltare, a pensare.
3. La musica come essenza vitale
La musica di Allevi è spesso stata divisiva, ma questo film dimostra la sua autenticità artistica. Non cerca l’effetto, non cerca di piacere a tutti: cerca la verità. «La musica non deve essere capita, deve essere sentita», dice.
È esattamente ciò che accade durante il film: la sua musica scorre tra le immagini come un respiro necessario. Arriva a tutti non perché è semplice, ma perché è sincera. È musica che nasce da una ricerca interiore, costruita nota dopo nota, come la vita.
CONCLUSIONE
Allevi Back to Life è molto più di un documentario musicale: è una carezza all’anima. È un viaggio nella fragilità e nella rinascita, nella forza della creatività e nella potenza della luce interiore. È un film necessario, che commuove, che ispira, che lascia una traccia.
Alla Festa del Cinema di Roma è stato accolto con un lungo applauso, e non poteva essere altrimenti. Perché questo non è solo un film su Giovanni Allevi. È un film su tutti noi.
SCHEDA FILM
Titolo: Allevi Back to Life
Regia: Simone Valentini
Anno: 2025
Durata: 88 minuti
Genere: Documentario
Sceneggiatura: Giovanni Allevi, Giovanni Amico, Simone Valentini
Fotografia: Luca Ciuti
Montaggio: Nicolò Diosi
Musica: Giovanni Allevi
Produzione: Twister Film
Coproduzione: Rai Cinema, Bizart
Distribuzione italiana: FilmClub Distribuzione
Distribuzione internazionale: Minerva Pictures
Cast: Giovanni Allevi, Dario Faini “Dardust”, Carolina Kostner, Massimo Bernardini, Nazzareno Allevi, Giulio Tampalini, Anna Maria Bucci, Stella Allevi, Filippo Michelangeli, Daniele Salvatore, Giovanni Brizzi, Naoki Domitsu
