Esce oggi nelle sale italiane “Come ti muovi sbagli”, il nuovo film di Gianni Di Gregorio, che torna davanti e dietro la macchina da presa con il suo stile inconfondibile, capace di mescolare leggerezza e malinconia. Una commedia che riflette su famiglia, solitudine e imprevisti della vita quotidiana, arricchita dalla presenza di Greta Scarano, Tom Wlaschiha e Iaia Forte.

Il professore settantenne interpretato da Di Gregorio ha finalmente trovato un equilibrio: pensione, amici al bar, un badante che lo assiste, piccoli piaceri quotidiani e soprattutto la difesa della sua amata solitudine. Ma l’arrivo della figlia in crisi coniugale (Greta Scarano) e dei due vivacissimi nipoti stravolge tutto, aprendo la porta a nuove responsabilità e a inaspettati legami.
Ecco i tre motivi per cui vale la pena vederlo:
1. L’imperturbabile pazienza del Professore
Gianni Di Gregorio ci regala un protagonista che affronta con calma e ironia i colpi di scena che lo destabilizzano. Dalla routine del pensionato, fatta di piccole abitudini, si ritrova immerso nei conflitti e nelle fragilità della sua famiglia, dimostrando che la pazienza è una forma di resistenza – e anche di amore.
2. Un’originale espiazione tra Dante, Paolo e Francesca
Il marito della figlia, professore di letteratura italiana in Germania, ha ceduto alla passione per una giovane allieva, facendo crollare il matrimonio. La sua “penitenza” trova una soluzione sorprendente, che passa per la letteratura e un singolare intreccio con i versi danteschi, trasformando la colpa in occasione di riflessione e di (possibile) riscatto.
3. Il viaggio con un cane lupo
L’incontro del professore tedesco con un cane lupo fedele e silenzioso che lo accompagna nel suo viaggio a piedi verso Roma. L’animale diventa testimone e simbolo di un rapporto recuperato, ma anche il premio finale: un nuovo compagno di vita per il protagonista e segno tangibile della sua apertura al cambiamento.
Con la sua consueta delicatezza, Gianni Di Gregorio firma un film che parla di famiglia, amore e seconde possibilità, ricordandoci che, anche se “come ti muovi sbagli”, vale sempre la pena di provarci.
