3 motivi per vedere “Formula 1”

Il cinema che unisce spettacolo visivo, intensità emotiva e introspezione psicologica trova in Formula 1 il suo apice. Diretto da Joseph Kosinski (Top Gun: Maverick), il film racconta la rinascita di Sonny Hayes (Brad Pitt), talento leggendario degli anni ’90, interpretato come “la più grande promessa mai realizzata” fino a un incidente devastante nel 1993 alla Lotus.

Trent’anni dopo, Sonny è diventato un pilota mercenario fino a quando non riceve l’appello di Ruben Cervantes (Javier Bardem), ex compagno e ora proprietario dell’APXGP, una squadra sul punto di fallire. Ruben lo convince a tornare a gareggiare – insieme al giovane e ambizioso Joshua “Noah” Pearce (Damson Idris) – con una doppia missione: salvare il team e affermarsi come miglior pilota al mondo. Ma il rivale più insidioso potrebbe essere proprio il compagno di squadra.

Nel cast spiccano anche Kerry Condon (Kate McKenna, direttore tecnico), Tobias Menzies (Peter Banning, il board director) e una schiera di piloti reali: Lewis Hamilton, Max Verstappen, Charles Leclerc e Sergio Pérez, che interpretano se stessi nei Gran Premi del 2023 e 2024  .

3 motivi per cui Formula 1 merita la tua attenzione

1. Il magnetismo di Brad Pitt: un moderno James Dean

Brad Pitt mescola fascino tormentato e intensa vulnerabilità nel ruolo di Sonny Hayes: un uomo segnato dal fallimento eppure irresistibilmente carismatico. Il suo sguardo parla di dolore, determinazione e carisma naturale. Una performance che riporta in vita l’icona di James Dean, sullo sfondo dell’adrenalina da gara.

2. Tecnica di ripresa e colonna sonora: adrenalina pura

Il film fa un uso straordinario della tecnica: scene girate direttamente durante veri Gran Premi, con Brad Pitt che guida ad alta velocità dopo 4–5 mesi di allenamento intensivo. A questo si aggiunge una colonna sonora ricchissima — curata da Hans Zimmer insieme a un album variegato che include Don Toliver feat. Doja Cat, Ed Sheeran, Tate McRae, ROSÉ, Burna Boy e Tiësto — creata per accendere ogni momento emotivo della pellicola.

3. Spirito di squadra e travolgente stato di Flow

Non è solo un film sportivo ma una metafora sulla dinamica psicologica interna al team. Sonny, Ruben e il giovane Joshua si ritrovano a suonare in sinfonia, incarnando lo stato di Flow: un’esperienza in cui competenza, fiducia reciproca e adrenalina convergono in un equilibrio perfetto. Il risultato è un profondo viaggio emotivo e umano.

Formula 1 non è solo un film da vedere: è un viaggio multisensoriale, in cui abilità tecnica, colonna sonora magnetica e un cast d’eccellenza convergono per mettere in scena una storia di riscatto, velocità e spirito di squadra.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.