La mostra “The Large Glass”, curata dall’artista americano Alex Da Corte, offre un’esperienza unica che attraversa trasformazione e dialogo artistico. Grazie a un allestimento che coinvolge opere moderne e contemporanee, questa esposizione ridefinisce il concetto di collezione museale. Ecco tre motivi per cui vale la pena visitarla:

1. Un’esperienza immersiva e multidisciplinare
“The Large Glass” trasforma la Galleria 4 del MAXXI in un viaggio attraverso arti visive, architettura, fotografia e installazioni. Alex Da Corte intreccia opere di artisti di fama internazionale per raccontare storie universali. Tra i protagonisti troviamo:
• “Modena” di Luigi Ghirri, una fotografia enigmatica che esplora il confine tra realtà e immaginazione, diventando metafora di una “pelle invisibile” che separa e unisce al tempo stesso.
• “Mixing Parfums” di Massimo Bartolini, un’installazione sensoriale che diffonde nell’aria fragranze naturali, evocando memorie olfattive e suggestioni emotive.
• “Mappa” di Alighiero Boetti, che reinterpreta il mondo come una tessitura di linguaggi visivi unici.
Ogni opera è parte di un dialogo che supera i confini tradizionali tra le discipline artistiche, trasformando la visita in un’esperienza immersiva e coinvolgente .

2. Un racconto sul cambiamento e la trasformazione
Il tema della trasformazione è al centro della mostra, raccontato attraverso gli elementi naturali: acqua, vento, fuoco e terra. Questi simboli universali rappresentano la crescita, la decadenza e il continuo mutamento, offrendo al visitatore una lente per riflettere sul rapporto tra uomo e natura.
La fotografia di Luigi Ghirri, che ispira il titolo della mostra, guida il visitatore in questa riflessione, proponendo un viaggio che trascende il tempo e lo spazio.
Opere come “Fire Tires” di Gal Weinstein, che evoca un momento di violenza sospeso nel tempo attraverso materiali che suggeriscono trasformazioni molecolari, o le “Sculture di linfa” di Giuseppe Penone, che esplorano il legame tra costruzione umana e natura, arricchiscono questo racconto .

3. Una nuova prospettiva sulla collezione del MAXXI
“The Large Glass” rappresenta un nuovo approccio alla curatela della collezione permanente del MAXXI. Alex Da Corte, noto per il suo linguaggio multidisciplinare, porta una visione innovativa, creando connessioni inedite tra le opere.
Progetti architettonici come il “Bivacco Fanton” dello studio DEMOGO, che riflette sull’evoluzione dello spazio urbano, e il poetico “White Bed” di Domenico Gnoli, che esalta i dettagli quotidiani trasformandoli in simboli universali, si intrecciano con installazioni più contemporanee.

Questa combinazione invita il pubblico a riscoprire il patrimonio del museo con occhi nuovi, rafforzando il dialogo tra il passato e il presente dell’arte .
