3 motivi per vedere “Under a Blue Sun”

Under a Blue Sun, diretto da Daniel Mann, è un documentario che scava a fondo nelle menzogne storiche e culturali, offrendo una potente riflessione sulle intersezioni tra il cinema, la politica e la realtà del conflitto israelo-palestinese. Partendo dalla singolare esperienza di Bashir Abu Rabia, un pittore palestinese e beduino che lavorò come tecnico degli effetti speciali per il film Rambo III nel 1988, il film si evolve da un saggio di archeologia cinematografica a una denuncia silenziosa ma devastante delle condizioni di vita nel deserto del Negev e delle ingiustizie subite da chi lo abita.

3 motivi per vedere questo film:

1. Un intreccio originale tra cinema e realtà storica

Il documentario parte da un racconto curioso: Bashir Abu Rabia, oggi pittore, ha lavorato nel 1988 sul set di Rambo III, un film che celebrava la resistenza dei mujaheddin afghani contro i sovietici. Daniel Mann smonta la retorica del terzomondismo di quel film, rivelando come la finzione cinematografica si intrecciasse inquietantemente con i set di addestramento dell’esercito israeliano. La riflessione sul potere del cinema come strumento di propaganda e manipolazione è affascinante e inquietante allo stesso tempo.

2. Una denuncia silenziosa ma straziante

Senza retorica né eccessi, Under a Blue Sun riesce a offrire una denuncia delle condizioni di vita dei palestinesi e beduini nel Negev. Il film, attraverso la figura di Bashir, racconta come dal 1948 questa popolazione sia stata progressivamente privata della propria terra, vittima di una discriminazione sistematica. Mann riesce a trasmettere il dolore e l’ingiustizia senza mai cadere nel pietismo, ma lasciando che le immagini e le storie parlino da sole.

3. La fusione tra arte, memoria e politica

Under a Blue Sun è molto più di un documentario storico o politico: è un’opera d’arte che utilizza il cinema e la memoria per esplorare le complessità del conflitto israelo-palestinese. Daniel Mann, studioso dell’uso dei media da parte dell’IDF (come dimostra il suo libro Occupying Habits), dimostra una maestria unica nel raccontare come la finzione cinematografica e la realtà politica possano sovrapporsi e influenzarsi a vicenda. Questo rende il film non solo un’esperienza intellettuale, ma anche profondamente emotiva.

Under a Blue Sun è un documentario che spinge lo spettatore a riflettere sulla storia recente e sul ruolo del cinema nella costruzione di narrazioni politiche. Attraverso la storia personale di Bashir Abu Rabia e l’analisi del contesto culturale e militare dell’epoca, Daniel Mann ci offre una visione lucida e toccante delle ferite aperte di una regione martoriata da decenni di conflitto.

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