
1. Animazione pittorica senza precedenti
Il film La nostra terra porta il realismo pittorico a un nuovo livello, utilizzando una tecnica di animazione dove ogni fotogramma è dipinto ad olio, trasformando lo schermo in una galleria d’arte in movimento.
Sulla base di riprese effettuate con attori polacchi in luoghi reali, sono stati dipinti 40.000 fotogrammi, ciascuno dei quali ha richiesto almeno cinque ore di lavoro.
Ogni scena è un tributo visivo alle opere di maestri come Józef Chełmoński e Ferdynand Ruszczyc. Ad esempio, i vasti paesaggi rurali, pieni di patos e bellezza, sono ispirati alla maestosità della campagna polacca dipinta da Chełmoński, come in Tornando a casa (Powrót z pola), mentre il contrasto tra la vita dura dei contadini e la bellezza della natura ricorda le atmosfere struggenti delle opere di Ruszczyc, come Inverno (Zima). Questa tecnica non è solo decorativa, ma permette di immergere lo spettatore nella vita di un villaggio di fine Ottocento, come se ogni immagine catturasse un momento sospeso nel tempo.
2. Una protagonista forte e moderna
La storia ruota attorno alla figura di Jagna, interpretata con sensibilità e profondità da Kamila Urzędowska. Jagna è una giovane donna che lotta per costruirsi una vita propria in una comunità governata da rigide norme patriarcali. Il personaggio di Jagna è ritratto come una sorta di figura femminile intrappolata tra doveri e desideri, e questo aspetto della sua personalità viene esaltato attraverso riferimenti visivi a figure eteree e misteriose della pittura, come le donne ritratte da Julian Fałat e Leon Wyczółkowski, le cui opere enfatizzano l’elemento sognante e allo stesso tempo sofferente del personaggio. Con la sua bellezza e il suo desiderio di libertà, Jagna diventa un simbolo di ribellione e di femminilità incompresa, con il suo desiderio di indipendenza che risuona ancora oggi, ponendo l’accento sulle sfide di ogni donna che sceglie di percorrere la propria strada.
3. Un inno alla cultura e alla natura polacca
Il film celebra la vita contadina e le sue tradizioni, attraverso scene di danze e canti che sembrano uscire direttamente dai dipinti di Jean-Francois Millet e Jules Breton. In particolare, le scene di celebrazione, come il matrimonio di Boryna e Jagna, evocano l’energia e la vitalità di opere come The Gleaners di Millet, dove l’umanità e la fatica del lavoro agricolo vengono elevati a poesia. Anche la natura diventa protagonista, con i suoi cicli e i suoi ritmi che scandiscono la vita della comunità, ricordando i dipinti di Ferdynand Ruszczyc, come Rugiada mattutina (Poranek) e Paesaggio (Pejzaż), dove la natura è tanto potente quanto fragile, un elemento che influisce profondamente sui destini umani. La collaborazione musicale con il compositore Łukasz “L.U.C.” Rostkowski arricchisce ulteriormente l’atmosfera, aggiungendo una dimensione sensoriale che rende il film un vero e proprio inno alla cultura e alla bellezza della Polonia.
