3 motivi per leggere “Nel lucido buio”

Nel lucido buio” è un’opera postuma di David Maria Turoldo, una raccolta di versi e prose liriche curate da Giorgio Luzzi, che offre uno sguardo profondo e commovente negli ultimi pensieri e sentimenti di uno dei più grandi poeti e religiosi del Novecento italiano. Il libro, pubblicato nella collana BUR La Scala, è una testimonianza di fede, sofferenza e ricerca spirituale che continua a parlare a lettori di ogni epoca.

Ecco tre motivi per cui questo libro merita di essere letto:

1. Una testimonianza spirituale di grande profondità

David Maria Turoldo, sacerdote e poeta, ha attraversato la sua vita con una visione mistica e umanistica unica. In “Nel lucido buio”, il lettore trova non solo una raccolta di poesie, ma anche una riflessione sulla condizione umana, la sofferenza e la presenza del divino nel quotidiano. Gli ultimi versi di Turoldo sono pregni di una sincerità disarmante, intrisi di malinconia e speranza, offrendo un’esperienza di lettura profondamente spirituale, capace di stimolare la riflessione interiore.

Ma vediamo un esempio in “Verso il Principio” dove è ben rappresentano questo slancio spirituale. Le parole iniziali, “Stella del mare, dietro il tuo raggio di navigare mi sento tranquillo”, evocano un’immagine rasserenante e fiduciosa, dove il poeta si affida a una guida spirituale superiore, simboleggiata dalla “Stella del mare”. Questa figura può essere letta come una personificazione della Madonna o di un’entità divina che illumina il cammino dell’anima umana nel suo viaggio verso la serenità.

2. L’incontro tra parola poetica e prosa lirica

Una delle caratteristiche distintive di questo libro è il suo mescolare poesia e prosa lirica, due generi che si incontrano per dare voce a una meditazione esistenziale e spirituale. Turoldo riesce a trattare temi complessi, come la morte, la malattia e il mistero dell’esistenza, con un linguaggio evocativo, che oscilla tra il rigore della riflessione teologica e l’intensità emotiva della poesia. Questo rende il testo accessibile sia a chi ama la poesia sia a chi cerca una riflessione filosofica più discorsiva.

Nella seconda parte di “Verso il Principio”, l’autore esplora il tema della calma interiore: “Le onde son calme e distese: è tornato il sereno, il cielo si è aperto, laggiù, e ne illumina il fiordo”. Qui l’immagine naturale del mare si trasforma in una metafora del viaggio dell’anima, dove il sereno che torna rappresenta la pace spirituale raggiunta dopo la tempesta, un riflesso della ricerca di Turoldo per una risposta spirituale alla sofferenza.

3. Una lezione di resilienza e umanità

Il libro rappresenta un viaggio attraverso le difficoltà degli ultimi anni di vita del poeta, caratterizzati dalla lotta contro la malattia. Tuttavia, invece di abbandonarsi alla disperazione, Turoldo trasforma il dolore in una risorsa per il suo percorso di fede e di umanità. “Nel lucido buio” è un inno alla resilienza, un monito a non perdere la speranza anche nei momenti più bui. I lettori possono trovare conforto e ispirazione nelle parole del poeta, che affronta il proprio destino con una serenità quasi trascendente.

Nel verso conclusivo, “Sulla tolda sta seduta anche lei e parliamo, parliamo… aurora dell’ultimo giorno con te si naviga verso il Principio”, il poeta suggerisce una sorta di riconciliazione finale, dove la “lei” potrebbe rappresentare un’idea spirituale o una persona amata, con cui intraprendere questo viaggio verso “il Principio”, ovvero il ritorno all’origine divina o all’essenza della vita.

Conclusione

Nel lucido buio” di David Maria Turoldo è una lettura imperdibile per chiunque sia alla ricerca di una riflessione profonda sul senso della vita, sulla fede e sul mistero della sofferenza. Con la sua scrittura intensa e lirica, Turoldo ci lascia una testimonianza vibrante, capace di illuminare i momenti di oscurità con la luce della speranza e della spiritualità.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.