3 motivi per visitare “Giovanni Anselmo. Oltre l’orizzonte” #MAXXI

La mostra Giovanni Anselmo. Oltre l’orizzonte, organizzata dal MAXXI in collaborazione con il Guggenheim Museum di Bilbao, è un omaggio a uno degli esponenti più significativi dell’Arte Povera. Con venticinque opere, che vanno dai lavori più iconici alle creazioni più recenti, questa esposizione offre un’immersione completa nel linguaggio unico di Anselmo.

Ecco tre motivi per cui vale assolutamente la pena visitarla:

1. Un percorso tra opere iconiche e sperimentazioni recenti

La mostra al MAXXI offre la rara opportunità di esplorare un ampio spettro del lavoro di Giovanni Anselmo, con opere che coprono diverse fasi della sua carriera. Tra i capolavori esposti ci sono Senza Titolo (Struttura che mangia) (1968), un’opera che unisce materiali come il granito e i vegetali per esplorare i concetti di tempo e trasformazione, e Torsione (1968), che riflette il modo in cui l’artista utilizza l’energia fisica per modellare l’opera d’arte. La mostra include anche opere recenti, come l’ultima creazione concepita per la retrospettiva al Guggenheim di Bilbao, che segna un’importante continuità nella sua ricerca sul rapporto tra finito e infinito, visibile e invisibile. La possibilità di osservare lavori così variegati all’interno di uno stesso spazio permette di comprendere l’evoluzione della poetica di Anselmo e di scoprire come i suoi temi centrali si siano sviluppati nel corso dei decenni.

2. La potenza dell’Arte Povera e la sua riflessione sull’energia

Anselmo è stato uno dei protagonisti del movimento dell’Arte Povera, che negli anni Sessanta e Settanta ha trasformato il panorama artistico internazionale con un approccio rivoluzionario ai materiali e alla creazione artistica. In questa mostra, le sue opere ci riportano all’essenza di questo movimento, rivelando come l’energia sia un elemento centrale della sua pratica artistica. Opere come Struttura che mangia e Lato destro (1970) dimostrano come Anselmo sia in grado di catturare l’interazione tra materiali, energia e spazio, creando tensioni dinamiche che sfidano il concetto tradizionale di scultura. L’uso di materiali poveri, come il cotone, la pietra e il ferro, diventa un veicolo per esplorare temi filosofici profondi, legati alla natura dell’esistenza e alla percezione dello spazio e del tempo. Visitare questa mostra significa confrontarsi con opere che invitano lo spettatore a riflettere su ciò che è tangibile e intangibile.

3. Un’esperienza immersiva in un percorso espositivo unico

La mostra è allestita all’interno della suggestiva galleria 5 del MAXXI, uno spazio che amplifica l’impatto delle opere e la loro relazione con l’ambiente circostante. Il progetto espositivo è stato pensato per creare un’interazione profonda tra le opere e l’architettura del museo, offrendo una prospettiva aperta e fluida. Questo approccio allestitivo non solo esalta la complessità delle opere di Anselmo, ma invita lo spettatore a entrare in un vero e proprio dialogo con lo spazio, in cui le opere sembrano trascendere i limiti fisici per abbracciare un concetto più ampio di infinito. In particolare, lavori come Entrare nell’opera (1971) e la serie Particolare (1972) amplificano questa esperienza immersiva, stimolando una riflessione profonda su come ci rapportiamo allo spazio e al tempo.

In definitiva, Giovanni Anselmo. Oltre l’orizzonte è una mostra imperdibile per chi desidera esplorare l’evoluzione di un artista che ha lasciato un segno indelebile nell’arte contemporanea, offrendo al tempo stesso un’esperienza sensoriale e intellettuale di grande intensità.

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