3 motivi per vedere “BAD BOYS: RIDE OR DIE”

Prendete tutto ciò che amate dei classici “Bad Boys” – inseguimenti esplosivi, battute a raffica e quella dolce, dolcissima bromance tra Will Smith e Martin Lawrence – e mescolatelo con una dose extra di “ora siamo i ricercati”. Ecco “Bad Boys: Ride or Die”, il film che ci ricorda che non importa quanti anni passino o quanti chili Marcus abbia messo su, i nostri poliziotti preferiti di Miami sono sempre pronti a scatenarsi.

1. Azione? Esagerata come sempre

Se pensavi che l’azione in questo franchise fosse già al massimo, beh, preparati a essere smentito. Inseguimenti che sfidano le leggi della fisica? Certo. Esplosioni ingiustificate? Sicuro! E Mike Lowrey che fa lo sguardo “da duro” mentre schiva proiettili? Sempre. Non sappiamo come sia possibile, ma ogni scena sembra chiederti: “Cosa c’è di più assurdo? Questo inseguimento o l’idea che questi due siano ancora poliziotti?”

2. Risate garantite, anche durante la fuga

Will e Martin sono una coppia comica insuperabile. Le loro battute sono talmente veloci e precise che a volte rischi di perdere una battuta epica perché stai ancora ridendo della precedente. Quando Marcus si lamenta per l’ennesima volta della sua età e Mike gli ricorda che stanno fuggendo da un cartello, non puoi fare a meno di pensare: “Questi due sono troppo vecchi per questo lavoro, ma non cambierei nulla di loro”. È come guardare due vecchi amici che fanno battute… mentre schivano pallottole!

3. Il ritorno di personaggi che non pensavi di rivedere…

Capitano Howard è morto? Sì, ma non lasciamo che questo piccolo dettaglio rovini la festa. Grazie alla magia del video pre-morte (e no, non è un Force ghost), il nostro amato Joey Pants torna per dare ai Bad Boys una missione impossibile… o forse solo per darci un’ultima dose del suo carisma. E poi c’è Armando, che passa da villain a potenziale alleato, perché chi non ama un po’ di drama famigliare tra sparatorie e inseguimenti?

Conclusione:
Bad Boys: Ride or Die è quel tipo di film che ti fa spegnere il cervello per due ore e goderti il caos. Certo, alcune scene sono così assurde che ti chiederai se i produttori non abbiano fatto una scommessa su quante esplosioni possano infilare in una singola scena. Ma alla fine, quando senti Will Smith gridare “We ride together, we die together”, non puoi fare a meno di sorridere e pensare: “Sì, non smetterò mai di amarli”.

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