3 motivi per vedere “La chimera” #RoFF18

  1. Un’esperienza visiva immersiva: Il film è ambientato nella Toscana degli anni ’80 e offre un’esperienza cinematografica avvolgente grazie alla fotografia straordinaria di Hélène Louvart. L’uso di diverse pellicole, come il 35 mm, il Super 16 e il 16 mm, dona un’estetica onirica e nostalgica alla narrazione, alternando momenti di realismo crudo con sequenze di straordinaria bellezza visiva. Questo gioco di luci e colori rende La chimera una vera opera d’arte da vivere sul grande schermo.
  2. Un cast eccezionale: La performance di Josh O’Connor, noto per il suo ruolo in The Crown, è al centro del film, incarnando con profondità il tormento e la complessità emotiva di Arthur. Al suo fianco troviamo interpreti del calibro di Isabella Rossellini, Carol Duarte e Alba Rohrwacher, che arricchiscono la storia con personaggi carismatici e coinvolgenti, contribuendo a creare un intreccio umano potente e universale.
  3. Un racconto sospeso tra mito e realtà: La chimera esplora il sottile confine tra sacro e profano, tra la vita e la morte, immergendosi in una dimensione favolistica. La storia di Arthur, un uomo capace di sentire il vuoto lasciato dal passato, riflette un viaggio profondo nelle radici culturali e spirituali dell’Italia. Alice Rohrwacher intreccia con maestria l’archeologia, l’amore perduto e il senso del sacro in una narrazione che scava non solo nella terra, ma anche nei misteri dell’animo umano.

Questi elementi fanno di La chimera un film poetico e affascinante, che cattura l’essenza del passato e la traduce in una favola moderna.

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