3 motivi per vedere “C’È ANCORA DOMANI” #RoFF18

Ecco tre motivi per cui vale la pena vedere “C’è ancora domani”, il magnifico debutto alla regia di Paola Cortellesi che apre ufficialmente la diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma:

  1. Una storia di donne straordinarie: Il film racconta la vita di Delia, moglie e madre nella Roma degli anni ’40, costretta a subire il peso di una società patriarcale in cui la voce femminile è spesso soffocata. La Cortellesi esplora con delicatezza e ironia la resilienza delle donne comuni, che affrontano prevaricazioni e difficoltà quotidiane. La protagonista incarna la forza silenziosa di tante donne che, senza grandi gesti, hanno costruito la nostra società, e per Delia c’è la speranza di un “domani” migliore.
  2. Un cast eccezionale: Paola Cortellesi guida un cast di attori straordinari che arricchiscono il film con interpretazioni memorabili. Valerio Mastandrea offre una potente performance nel ruolo del marito Ivano, un uomo che incarna la mentalità oppressiva dell’epoca, mentre Emanuela Fanelli, con la sua verve, porta leggerezza e umorismo in momenti delicati. Giorgio Colangeli, nei panni del suocero collerico, contribuisce a dipingere un quadro di relazioni familiari intense e complesse.
  3. Una regia sorprendente: Paola Cortellesi dimostra grande maturità dietro la macchina da presa. Il film, girato in un elegante bianco e nero che richiama il cinema italiano del dopoguerra, sorprende per la sua costruzione narrativa ricca di emozioni e colpi di scena. Con una regia raffinata e una sceneggiatura curata nei minimi dettagli, la Cortellesi riesce a mescolare dramma e ironia, riuscendo a far sorridere il pubblico anche di fronte a una realtà amara.

“C’è ancora domani” è un film che unisce passato e presente, raccontando una storia universale che tocca il cuore.

Un pensiero su “3 motivi per vedere “C’È ANCORA DOMANI” #RoFF18

  1. Paola Cortellesi’s directorial debut, “C’è ancora domani,” officially opened the 18th edition of the Festa del Cinema di Roma. The monochromatic film narrates the story of Delia, a wife and mother in post-liberation Rome, facing societal norms that favored men’s voices within the family. The film successfully elicits laughter over these bleak realities with powerful performances from Valerio Mastrandrea, Giorgio Colangeli, and Emanuela Fanelli among others. It implies the love affairs of Delia’s daughter Marcella or Delia’s own past passions; however, it expands onto an event that marked a turning point in Italian history, pleasantly surprising the audience.

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