La festa di Halloween è spesso percepita come un evento legato a maschere spaventose e dolcetti, dimenticando che la sua origine ha radici cristiane ben precise. In effetti, Halloween è l’abbreviazione di All Hallows’ Eve, che significa proprio “la vigilia di Ognissanti”. Un significato che ci riporta alla celebrazione delle grandi feste cristiane, come Natale e Pasqua, che iniziano la notte prima.
Ecco tre motivi per cui è importante riflettere su questa radice autentica di Halloween:

1. La connessione con le grandi festività cristiane
Come succede con le principali feste del calendario liturgico, anche Halloween segna l’inizio di una celebrazione spirituale che va ben oltre le maschere e le zucche intagliate. La notte del 31 ottobre è infatti l’inizio della festa di Ognissanti, un giorno di gioia e di preghiera per tutti i Santi, noti e meno noti, che vengono onorati e ricordati. Le grandi feste cristiane, come la Vigilia di Natale o la Veglia Pasquale, iniziano con il calare della sera, simbolo della luce divina che illumina le tenebre. Halloween, dunque, rappresenta l’avvio di questa luce che risplende sulla santità.
2. Un richiamo all’etimologia autentica
La parola “Halloween” deriva dal termine antico All Hallows’ Eve, che significa proprio “vigilia di tutti i Santi” (hallows = santi e even = sera o vigilia). Spesso, a causa della commercializzazione e delle sue recenti manifestazioni popolari, il legame con il significato originario si è perso. Tuttavia, ripensare alla festa con il suo valore etimologico ci permette di riscoprire una tradizione più profonda, in cui la vigilia è tempo di preparazione e riflessione. È un momento per elevare lo spirito verso la dimensione della santità, per ricordare che la festa vera non è il travestimento, ma la celebrazione dei Santi che illumina la nostra vita con il loro esempio.
3. Halloween come ponte tra sacro e profano
Oltre l’aspetto consumistico, Halloween può essere visto come una festa in cui sacro e profano si incontrano. Se è vero che le tradizioni popolari hanno mescolato elementi pagani, è altrettanto vero che l’essenza cristiana della festa rimane centrale: quella del passaggio dalla vita terrena a quella eterna. In questo senso, la sera del 31 ottobre ci invita a guardare oltre il velo del visibile, ad accogliere la vita dei Santi come esempio di speranza e forza spirituale, ricordando che il 1° novembre si celebra non la morte, ma la vita eterna. La “paura” esorcizzata dai travestimenti diventa così un preludio a qualcosa di molto più luminoso e spirituale.
Questa riflessione riscopre Halloween come una festa cristiana, un momento di transizione che ci prepara a celebrare la santità e la luce della fede.
